Difficile etichettare Alexander Girard, di cui l’azienda svizzera Vitra riedita numerosi accessori decorativi, data la duttilità del suo talento. Architetto, industrial, graphic, textile, exhibition e interior designer, nato nel 1907, crebbe a Firenze da padre italiano e madre americana. Il padre Carlo Matteo, artista, collezionista d’arte e d’antiquariato, ha sicuramente contagiato il figlio, trasmettendogli la sua passione per gli oggetti di fine manifattura. Corredato di ben tre lauree in architettura (Italia, Inghilterra e Stati Uniti), Alexander agli inizi degli anni 30 si trasferisce negli Stati Uniti per dedicarsi all’architettura.

Grazie al suo stile, rapidamente di successo, entra in contatto con i personaggi di spicco della scena creativa, come Georgia O’Keeffe, Saul Steinberg, Alexander Calder, Eero Saarinen, George Nelson e Ray and Charles Eames con i quali nel 1940 iniziò un proficuo sodalizio. Girard possedeva un’idea solare del design che ha riverberato nel suo vasto repertorio che spaziava dagli interni, ai quaderni e alle scatole di fiammiferi. Con la sua multiforme produzione ha fornito una propria visione del mondo, colorata e giocosa, ancora oggi contemporanea, anche se legata all’estetica del proprio tempo.

DOVE: Klünenfeldstrasse 22 4127 Birsfelden, Switzerland

Difficile etichettare Alexander Girard, di cui l’azienda svizzera Vitra riedita numerosi accessori decorativi, data la duttilità del suo talento. Architetto, industrial, graphic, textile, exhibition e interior designer, nato nel 1907, crebbe a Firenze da padre italiano e madre americana. Il padre Carlo Matteo, artista, collezionista d’arte e d’antiquariato, ha sicuramente contagiato il figlio, trasmettendogli la sua passione per gli oggetti di fine manifattura. Corredato di ben tre lauree in architettura (Italia, Inghilterra e Stati Uniti), Alexander agli inizi degli anni 30 si trasferisce negli Stati Uniti per dedicarsi all’architettura. Grazie al suo stile, rapidamente di successo, entra in contatto con i personaggi di spicco della scena creativa, come Georgia O’Keeffe, Saul Steinberg, Alexander Calder, Eero Saarinen, George Nelson e Ray and Charles Eames con i quali nel 1940 iniziò un proficuo sodalizio. Girard possedeva un’idea solare del design che ha riverberato nel suo vasto repertorio che spaziava dagli interni, ai quaderni e alle scatole di fiammiferi. Con la sua multiforme produzione ha fornito una propria visione del mondo, colorata e giocosa, ancora oggi contemporanea, anche se legata all’estetica del proprio tempo.

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The Moodboarders is a glance into the design world, which, in all of its facets, captures the extraordinary even within the routine. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick-up on budding trends, emerging talents and neglected aesthetics. Instead of essays, we use brief tales to tune into the rhythm of our world. We travelled for a year without stopping, and seeing as the memory of this journey has not faded, we have chosen to edit a printed copy. We eliminated anything episodic, ephemeral or fading, maintaining a variety of articles that flow, without losing the element of surprise, the events caught taking place, and the creations having just bloomed.