Borse appetitose
5 March 2015
24 March 2016
Prada ha dato il là, chiamando lo studio Oma a disegnare la scenografia delle sue sfilate. Segue, dopo una stagione, Sportmax, che ha affidato il lay-out della sfilata per l’autunno inverno 2016/17 al giovane duo sperimentale Formafantasma, designer-artisti italiani, ma di stanza a Amsterdam. Andrea Trimarchi (1983) e Simone Farresin (1980) si sono ispirati alle architetture “pastellate” delle pitture di Giotto per creare il set della sfilata. Volumi primari, declinati in colori classici dal rosso pompeiano al sabbia, arredavano la passerella, trasformando la sfilata in una passeggiata artistica. L’esperimento introduce un radicale cambiamento nelle asettiche presentazioni di moda. Affidare la progettazione del contesto a creativi, non appartenenti al mondo della moda, avvicina le collezioni alla produzione artistica, liberandole dalla connotazione effimera che da sempre le accompagna. Parallelamente, introdurre l’abito in uno spazio disegnato, anticipa il suo destino, rendendolo più credibile. Grazie a queste collaborazioni esemplari, moda e design, finalmente, si avvicinano, dimostrando che non esiste frattura tra le arti.
DOVE: Palazzo delle Poste- Piazza Cordusio, Milano
Prada ha dato il là, chiamando lo studio Oma a disegnare la scenografia delle sue sfilate. Segue, dopo una stagione, Sportmax, che ha affidato il lay-out della sfilata per l’autunno inverno 2016/17 al giovane duo sperimentale Formafantasma, designer-artisti italiani, ma di stanza a Amsterdam. Andrea Trimarchi (1983) e Simone Farresin (1980) si sono ispirati alle architetture “pastellate” delle pitture di Giotto per creare il set della sfilata. Volumi primari, declinati in colori classici dal rosso pompeiano al sabbia, arredavano la passerella, trasformando la sfilata in una passeggiata artistica. L’esperimento introduce un radicale cambiamento nelle asettiche presentazioni di moda. Affidare la progettazione del contesto a creativi, non appartenenti al mondo della moda, avvicina le collezioni alla produzione artistica, liberandole dalla connotazione effimera che da sempre le accompagna. Parallelamente, introdurre l’abito in uno spazio disegnato, anticipa il suo destino, rendendolo più credibile. Grazie a queste collaborazioni esemplari, moda e design, finalmente, si avvicinano, dimostrando che non esiste frattura tra le arti.
The Moodboarders is a glance into the design world, which, in all of its facets, captures the extraordinary even within the routine. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick-up on budding trends, emerging talents and neglected aesthetics. Instead of essays, we use brief tales to tune into the rhythm of our world. We travelled for a year without stopping, and seeing as the memory of this journey has not faded, we have chosen to edit a printed copy. We eliminated anything episodic, ephemeral or fading, maintaining a variety of articles that flow, without losing the element of surprise, the events caught taking place, and the creations having just bloomed.