Nel 2015 la galleria Melissa di San Paolo, il flagship store dedicato alle collezioni di calzature in plastica del marchio Melissa, appartenente al colosso industriale brasiliano della plastica Grendene, ha compiuto 10 anni. Per l’occasione lo spazio, situato in Oscar Freire, la via dello shopping di lusso di San Paolo, progettato dal designer brasiliano Muti Randolph, ha ospitato un’installazione commemorativa del noto studio Pentagramma di Londra, costituita da sette file di tende riproducenti sette disegni stilizzati della facciata, creati sulla base di illustrazioni di Kiko Farkas. Le tende erano composte da minuti pezzetti di PVC, lo stesso utilizzato per modellare le scarpe, ben 52.000 coriandoli arancioni, 33.000 rosa e 7.500 gialli. L’accesso allo showroom, caratterizzato dalla facciata arretrata rispetto al marciapiede, che costituisce un invito a entrare, è stato così trasformato in una magica pioggia di coriandoli colorati.

DOVE: Rua Oscar Freire, 827 – Cerqueira César, San Paolo – SP, 01426-003, Brasile

Nel 2015 la galleria Melissa di San Paolo, il flagship store dedicato alle collezioni di calzature in plastica del marchio Melissa, appartenente al colosso industriale brasiliano della plastica Grendene, ha compiuto 10 anni. Per l’occasione lo spazio, situato in Oscar Freire, la via dello shopping di lusso di San Paolo, progettato dal designer brasiliano Muti Randolph, ha ospitato un’installazione commemorativa del noto studio Pentagramma di Londra, costituita da sette file di tende riproducenti sette disegni stilizzati della facciata, creati sulla base di illustrazioni di Kiko Farkas. Le tende erano composte da minuti pezzetti di PVC, lo stesso utilizzato per modellare le scarpe, ben 52.000 coriandoli arancioni, 33.000 rosa e 7.500 gialli.
L’accesso allo showroom, caratterizzato dalla facciata arretrata rispetto al marciapiede, che costituisce un invito a entrare, è stato così trasformato in una magica pioggia di coriandoli colorati.

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The Moodboarders is a glance into the design world, which, in all of its facets, captures the extraordinary even within the routine. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick-up on budding trends, emerging talents and neglected aesthetics. Instead of essays, we use brief tales to tune into the rhythm of our world. We travelled for a year without stopping, and seeing as the memory of this journey has not faded, we have chosen to edit a printed copy. We eliminated anything episodic, ephemeral or fading, maintaining a variety of articles that flow, without losing the element of surprise, the events caught taking place, and the creations having just bloomed.