Personalized Luxury
24 November 2016
25 June 2015
Per ridare una nuova identità a una piccola pasticceria artigianale di Belo Horizonte, in Brasile, l’architetto David Guerra ha preso spunto dai bar europei “di un tempo”. Estetica vintage e dettagli dai colori forti si uniscono nei 70 metri quadrati de La Galette, un piccolo gioiello di dolcezza dove prendersi una pausa, lontani dal traffico della metropoli. Lo spazio interno e il piacevole dehor sono accomunati dagli stessi arredi: sedie di metallo dipinte di verde e piccoli tavolini con piano di legno, tutti provenienti dal precedente punto vendita. Sono stati recuperati anche la vetrina espositiva refrigerata e la lampada a plafone di gesso. Sono invece dei geniali “ricicli creativi” il lampadario realizzato a partire da barattoli di vetro e l’armadio dorato a parete, nato dall’unione di porte dagli stili differenti ridipinte con una tinta dorata.
DOVE: Av. Prudente de Morais, 1330 – 13 – Cidade Jardim, Belo Horizonte – MG, 30380-252, Brasile
Per ridare una nuova identità a una piccola pasticceria artigianale di Belo Horizonte, in Brasile, l’architetto David Guerra ha preso spunto dai bar europei “di un tempo”. Estetica vintage e dettagli dai colori forti si uniscono nei 70 metri quadrati de La Galette, un piccolo gioiello di dolcezza dove prendersi una pausa, lontani dal traffico della metropoli. Lo spazio interno e il piacevole dehor sono accomunati dagli stessi arredi: sedie di metallo dipinte di verde e piccoli tavolini con piano di legno, tutti provenienti dal precedente punto vendita. Sono stati recuperati anche la vetrina espositiva refrigerata e la lampada a plafone di gesso. Sono invece dei geniali “ricicli creativi” il lampadario realizzato a partire da barattoli di vetro e l’armadio dorato a parete, nato dall’unione di porte dagli stili differenti ridipinte con una tinta dorata.
DOVE: Av. Prudente de Morais, 1330 – 13 – Cidade Jardim, Belo Horizonte – MG, 30380-252, Brasile
The Moodboarders is a glance into the design world, which, in all of its facets, captures the extraordinary even within the routine. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick-up on budding trends, emerging talents and neglected aesthetics. Instead of essays, we use brief tales to tune into the rhythm of our world. We travelled for a year without stopping, and seeing as the memory of this journey has not faded, we have chosen to edit a printed copy. We eliminated anything episodic, ephemeral or fading, maintaining a variety of articles that flow, without losing the element of surprise, the events caught taking place, and the creations having just bloomed.