Durante il 100% design londinese del 2014 lo studio di Zaha Hadid esponeva i modelli in carta, disposti ciascuno su un piedistallo, delle sue realizzazioni architettoniche e al piano su strada alcuni dei suoi sinuosi divani, il tavolo Liquid glacial creato per la galleria londinese David Gill, il Mew table prodotto da Sawaya&Moroni e la nuova serie di oggetti creati per Harrods. Fu una sorpresa: non più sinuosa magniloquenza, ma grazia femminile in quelle candele profumate, nel servizio in porcellana da caffè, con tazze simili a bocci appena dischiusi e nello sgabello che ricorda un pistillo. Quella collezione rivelava quell’aspetto della personalità riservato solo a chi la conosceva in privato e finalmente la svelava come donna e, non solo, come archistar, una etichetta che le spettava, ma che forse le ha pesato addosso più del dovuto.

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Analoga la riflessione sulla collezione di vasi in marmo proposti da Citco, paragonabili a fiori in boccio, connotati da un serie virtuosa di sottili pieghe, rubata agli artifici della couture, che ancora una volta dimostrano come Zaha avesse sempre un occhio di riguardo alla moda, forse per via della duttilità del tessuto nella modellazione, che lei cercava di replicare in materiali rigidi come il marmo.

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Citco, Zaha Hadid collection
Aqua Platters-Fuschia Detail
Aqua Platters-Fuschia
Prime Opulent Set
Prime Orient Medium
quote zaha objects
Radia Stool Lime
City of Towers Chess Set
Rim Vessels Black Set
quote zaha homewear
Mercuric Collection, design by Zaha Hadid - Photo Jacopo Spilimbergo
Mercuric Collection, design by Zaha Hadid - Photo Jacopo Spilimbergo
Mercuric Collection, design by Zaha Hadid - Photo Jacopo Spilimbergo
quote zaha hadid homewear
Quad Tables, design by Zaha Hadid for Citco, 2015 - Photo Jacopo Spilimbergo
Quad Tables, design by Zaha Hadid for Citco, 2015 - Photo Jacopo Spilimbergo

Durante il 100% Design londinese del 2014 lo studio di Zaha Hadid esponeva i modelli in carta, disposti ciascuno su un piedistallo, delle sue realizzazioni architettoniche e al piano su strada alcuni dei suoi sinuosi divani, il tavolo Liquid Glacial creato per la galleria londinese David Gill, il Mew table prodotto da Sawaya&Moroni e la nuova serie di oggetti creati per Harrods. Fu una sorpresa: non più sinuosa magniloquenza, ma grazia femminile in quelle candele profumate, nel servizio in porcellana da caffè, con tazze simili a bocci appena dischiusi e nello sgabello che ricorda un pistillo. Quella collezione rivelava quell’aspetto della personalità riservato solo a chi la conosceva in privato e finalmente la svelava come donna e, non solo, come archistar, una etichetta che le spettava, ma che forse le ha pesato addosso più del dovuto. Analoga la riflessione sulla collezione di vasi in marmo proposti da Citco, paragonabili a fiori in boccio, connotati da un serie virtuosa di sottili pieghe, rubata agli artifici della couture, che ancora una volta dimostrano come Zaha avesse sempre un occhio di riguardo alla moda, forse per via della duttilità del tessuto nella modellazione, che lei cercava di replicare in materiali rigidi come il marmo.

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The Moodboarders is a glance into the design world, which, in all of its facets, captures the extraordinary even within the routine. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick-up on budding trends, emerging talents and neglected aesthetics. Instead of essays, we use brief tales to tune into the rhythm of our world. We travelled for a year without stopping, and seeing as the memory of this journey has not faded, we have chosen to edit a printed copy. We eliminated anything episodic, ephemeral or fading, maintaining a variety of articles that flow, without losing the element of surprise, the events caught taking place, and the creations having just bloomed.