Parlare del Salone del Mobile 2016, appena terminato, potrebbe parere una “scelta d’ufficio” per The Moodboarders, dato che intende occuparsi di design a 360° e dato che nel design la parte del leone in Italia la fanno gli arredi e gli accessori per la casa, che rappresentano, dopo la meccanica, la seconda voce della nostra bilancia commerciale. Invece è, soprattutto, una scelta di tipo emozionale. Quest’anno il Salone del Mobile è stato un avvenimento speciale, non solo per il numero di eventi (1200 in città, suddivisi nelle varie zone), di espositori alla Fiera (circa 2200) e di visitatori (370.000 solo in Fiera), ma soprattutto per la qualità delle proposte, degli allestimenti, delle coreografie che hanno aperto porte di palazzi storici, dimenticati o non accessibili, rivelando come il contemporaneo possa essere esaltato da cornici d’epoca e come il classico ben si sposi al moderno. E’ stato speciale, grazie anche alla concomitanza della XXI Triennale che ha proposto una serie di mostre “epocali”, come “Neo Preistoria”, curata da Andrea Branzi e Kenya Hara. Speciale perché ha tenuto a battesimo nuove aziende di “buon” design, come Qeeboo e Ghidini 1961, delle quali parleremo più diffusamente nelle prossime edizioni. A chi lamenta un calo della creatività conviene rispondere con le proposte delle nuove leve, ricche di fantasia e, talvolta, di una salutare ironia, che contribuisce a rendere il design meno sussiegoso, più giocoso e accessibile. Talents è la prima puntata di una serie di reportages e di riflessioni a margine di questo effervescente Salone del Mobile, che ha convinto anche i più scettici (i giornalisti britannici) a considerare Milano la città dove bisogna essere, perché vi si respira un’energia innovatrice, analoga a quella che fu del movimento radicale, di cui si racconta nel libro “Poltronova Backstage” presentato a Milano nell’ambito dell’esposizione “Domestic Icons” dedicata ai pezzi icona della storica azienda toscana. Dell’energia innovatrice scrive il direttore James McLachlan nell’editoriale del numero di Maggio del mensile di design Icon, riconoscendo alla settimana del design milanese il ruolo che le spetta.

Cristina Morozzi

Parlare del Salone del Mobile 2016, appena terminato, potrebbe parere una “scelta d’ufficio” per The Moodboarders, dato che intende occuparsi di design a 360° e dato che nel design la parte del leone in Italia la fanno gli arredi e gli accessori per la casa, che rappresentano, dopo la meccanica, la seconda voce della nostra bilancia commerciale. Invece è, soprattutto, una scelta di tipo emozionale. Quest’anno il Salone del Mobile è stato un avvenimento speciale, non solo per il numero di eventi (1200 in città, suddivisi nelle varie zone), di espositori alla Fiera (circa 2200) e di visitatori (370.000 solo in Fiera), ma soprattutto per la qualità delle proposte, degli allestimenti, delle coreografie che hanno aperto porte di palazzi storici, dimenticati o non accessibili, rivelando come il contemporaneo possa essere esaltato da cornici d’epoca e come il classico ben si sposi al moderno. E’ stato speciale, grazie anche alla concomitanza della XXI Triennale che ha proposto una serie di mostre “epocali”, come “Neo Preistoria”, curata da Andrea Branzi e Kenya Hara. Speciale perché ha tenuto a battesimo nuove aziende di “buon” design, come Qeeboo e Ghidini 1961, delle quali parleremo più diffusamente nelle prossime edizioni. A chi lamenta un calo della creatività conviene rispondere con le proposte delle nuove leve, ricche di fantasia e, talvolta, di una salutare ironia, che contribuisce a rendere il design meno sussiegoso, più giocoso e accessibile. Talents è la prima puntata di una serie di reportages e di riflessioni a margine di questo effervescente Salone del Mobile, che ha convinto anche i più scettici (i giornalisti britannici) a considerare Milano la città dove bisogna essere, perché vi si respira un’energia innovatrice, analoga a quella che fu del movimento radicale, di cui si racconta nel libro “Poltronova Backstage” presentato a Milano nell’ambito dell’esposizione “Domestic Icons” dedicata ai pezzi icona della storica azienda toscana. Dell’energia innovatrice scrive il direttore James McLachlan nell’editoriale del numero di Maggio del mensile di design Icon, riconoscendo alla settimana del design milanese il ruolo che le spetta.

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The Moodboarders is a glance into the design world, which, in all of its facets, captures the extraordinary even within the routine. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick-up on budding trends, emerging talents and neglected aesthetics. Instead of essays, we use brief tales to tune into the rhythm of our world. We travelled for a year without stopping, and seeing as the memory of this journey has not faded, we have chosen to edit a printed copy. We eliminated anything episodic, ephemeral or fading, maintaining a variety of articles that flow, without losing the element of surprise, the events caught taking place, and the creations having just bloomed.