Firenze ospita a Palazzo Strozzi sino al 22 gennaio una grande mostra dedicata all’artista dissidente cinese Ai Weiwei, curata da Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi. Il palazzo rinascimentale, a cominciare dalle facciate, è stato invaso dalle creazioni dell’artista cinese. Le finestre erano incorniciate da grandi gommoni di salvataggio arancioni, un’opera pensata per sollecitare l’attenzione sul destino dei profughi che arrivano per mare sulle nostre coste.

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All’interno la mostra propone un percorso espositivo attraverso opere storiche, fatte di assemblaggi di oggetti comuni, come biciclette e sgabelli, e nuove produzioni, come i minuziosi ritratti in lego. Il piano inferiore è dedicato alle foto e ai video che mostrano l’artista all’opera nel suo studio, circondato da uno stuolo di gatti. La rassegna sottolinea come per l’artista cinese l’arte sia vita. “Non separo mai la mia arte dalle altre mie attività” dichiara. ”C’è sempre un impatto politico nelle mie opere e non smetto di essere artista anche quando mi occupo di diritti umani. Tutto è arte, tutto è politica”.

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DOVE: P.zza Strozzi 50123 Firenze

Firenze ospita a Palazzo Strozzi sino al 22 gennaio una grande mostra dedicata all’artista dissidente cinese Ai Weiwei, curata da Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi. Il palazzo rinascimentale, a cominciare dalle facciate, è stato invaso dalle creazioni dell’artista cinese. Le finestre erano incorniciate da grandi gommoni di salvataggio arancioni, un’opera pensata per sollecitare l’attenzione sul destino dei profughi che arrivano per mare sulle nostre coste. All’interno la mostra propone un percorso espositivo attraverso opere storiche, fatte di assemblaggi di oggetti comuni, come biciclette e sgabelli, e nuove produzioni, come i minuziosi ritratti in lego. Il piano inferiore è dedicato alle foto e ai video che mostrano l’artista all’opera nel suo studio, circondato da uno stuolo di gatti. La rassegna sottolinea come per l’artista cinese l’arte sia vita. “Non separo mai la mia arte dalle altre mie attività” dichiara. ”C’è sempre un impatto politico nelle mie opere e non smetto di essere artista anche quando mi occupo di diritti umani. Tutto è arte, tutto è politica”.

 

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