Matteo Cibic, nipote di Aldo, si è fatto le ossa nello studio dello zio, ma a parte il nome, poche sono le somiglianze. Matteo è un iperattivo, dotato di una carica inventiva esplosiva che lo stimola a spaziare dalla moda al design, dalle home collection alle installazioni. Si cimenta con i materiali più vari e dopo i primi passi nell’autoproduzione, in breve tempo è giunto a collaborare con un nutrito numero di aziende, inventando intere nuove collezioni, come Scarlet Splendour, per un imprenditore indiano, giunta alla sue seconda stagione, e Bonotto edizioni, la home collection della omonima azienda di tessuti veneta, per cui ha disegnato rivestimenti murali, arredi, imbottiti, luci e oggettistica, sfruttando la mirabile varietà di trame del marchio. Matteo è generoso d’idee originali, grazie alla consapevolezza d’essere in grado di trovarne sempre di nuove e sorprendenti, come la serie di animali in ceramica bianca e dorata che hanno decorato nel mese di aprile le vetrine di Dodo, o come il cane – secretaire per Replay, dotato di un pelliccia arruffata realizzata con scarti di jeans, collocato davanti al flagship in piazza Gae Aulenti a Milano.

DOVE: contrà delle Grazie 11, 36100 Vicenza, Italia

Matteo Cibic, nipote di Aldo, si è fatto le ossa nello studio dello zio, ma a parte il nome, poche sono le somiglianze. Matteo è un iperattivo, dotato di una carica inventiva esplosiva che lo stimola a spaziare dalla moda al design, dalle home collection alle installazioni. Si cimenta con i materiali più vari e dopo i primi passi nell’autoproduzione, in breve tempo è giunto a collaborare con un nutrito numero di aziende, inventando intere nuove collezioni, come Scarlet Splendour, per un imprenditore indiano, giunta alla sue seconda stagione, e Bonotto edizioni, la home collection della omonima azienda di tessuti veneta, per cui ha disegnato rivestimenti murali, arredi, imbottiti, luci e oggettistica, sfruttando la mirabile varietà di trame del marchio. Matteo è generoso d’idee originali, grazie alla consapevolezza d’essere in grado di trovarne sempre di nuove e sorprendenti, come la serie di animali in ceramica bianca e dorata che hanno decorato nel mese di aprile le vetrine di Dodo, o come il cane – secretaire per Replay, dotato di un pelliccia arruffata realizzata con scarti di jeans, collocato davanti al flagship in piazza Gae Aulenti a Milano.

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.