Dopo l’integrazione con Boffi, De Padova dal 28 ottobre ha abbandonato la sua storica sede di Corso Venezia per trasferirsi, non lontano, in vicolo Santa Cecilia n.7, in un ampio e luminoso spazio di 1100 metri quadri, progettato da Piero Lissoni, art director dei due marchi. La collezione di De Padova, sapientemente rivisitata da Piero Lissoni, che ne ha sfoltito il catalogo e riattualizzato i prodotti storici con nuove, raffinate finiture, si distende armoniosamente nei vari livelli dello spazio, abilmente integrata con i prodotti del gruppo Boffi, acquisendo un nuovo contemporaneo respiro, senza perdere la sua speciale tonalità di collezione essenziale e raffinata, idealmente destinata alla borghesia colta. Il circuito del design milanese si arricchisce di un nuovo spazio, denso di suggestioni, sia per i progettisti, grazie anche alla selezione di materiali e finiture di aziende partner, sia per il pubblico finale, che può sperimentare varie colte situazioni di vissuto domestico. La storia del marchio icona di Milano continua con un nuovo promettente capitolo.

La nuova sede è l'antitesi di quella precedente, non più vetrina su strada ma vicolo laterale di una via centrale di Milano
La nuova casa di De Padova si sviluppa all’interno un grande loft industriale di 1.000 metri quadri
Lo spazio integra suggerimenti complementari agli arredi della collezione e li contestualizza con bagni, cucine e armadiature del gruppo Boffi
La nuova casa di De Padova è lo specchio della casa dell’oggi, che non dimentica il passato e si apre a nuove relazioni e dinamiche
Centrale è una libreria di materiali di aziende partner: dalle piastrelle alle resine, dai legni ai tessuti per rivestimenti e tendaggi.
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Interno del nuovo showroom De Padova a Milano
Nel nuovo showroom De Padova architettura, design e interior design si incontrano in una dimensione innovativa, con lo stile di sempre.
Lo spazio integra suggerimenti complementari agli arredi della collezione e li contestualizza con bagni, cucine e armadiature del gruppo Boffi
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Interno del nuovo showroom De Padova a Milano
La nuova casa di De Padova, progettata dall’art director dei due brand Piero Lissoni, è un luminoso laboratorio di idee che non si mostra alla strada
Nel nuovo showroom De Padova architettura, design e interior design si incontrano in una dimensione innovativa, con lo stile di sempre.
Il Loft è realizzato su due livelli, a cui si accede da un tunnel per auto, reso solo pedonale.

DOVE: Via Santa Cecilia 7, Milano

Dopo l’integrazione con Boffi, De Padova dal 28 ottobre ha abbandonato la sua storica sede di Corso Venezia per trasferirsi, non lontano, in vicolo Santa Cecilia n.7, in un ampio e luminoso spazio di 1100 metri quadri, progettato da Piero Lissoni, art director dei due marchi. La collezione di De Padova, sapientemente rivisitata da Piero Lissoni, che ne ha sfoltito il catalogo e riattualizzato i prodotti storici con nuove, raffinate finiture, si distende armoniosamente nei vari livelli dello spazio, abilmente integrata con i prodotti del gruppo Boffi, acquisendo un nuovo contemporaneo respiro, senza perdere la sua speciale tonalità di collezione essenziale e raffinata, idealmente destinata alla borghesia colta. Il circuito del design milanese si arricchisce di un nuovo spazio, denso di suggestioni, sia per i progettisti, grazie anche alla selezione di materiali e finiture di aziende partner, sia per il pubblico finale, che può sperimentare varie colte situazioni di vissuto domestico. La storia del marchio icona di Milano continua con un nuovo promettente capitolo.

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.