I puristi è bene si rassegnino: il “good design” non gode di buona salute, il minimalismo è riservato a pochi irriducibili e resiste solo se firmato da star del design e addolcito da nuove coloriture e da nuovi materiali soft, come il sughero. S’avanza, incontrastato, l’eclettismo che autorizza libertà di pensiero e di segno. Gli stili più diversi convivono, avanguardia e vintage si danno la mano, il romantico domina spargendo fantasie fiorate su abiti e arredi. Echi etnici contaminano moda e design occidentali. I creativi riscoprono le esecuzioni virtuose, le forme bizzarre, in cerca sempre di nuovi stupori. Il design artistico ha esteso la sua influenza oltre le mura delle gallerie, infrangendo i tradizionali codici del buon gusto per stimolare nuove licenze espressive.

Cristina Morozzi

I puristi è bene si rassegnino: il “good design” non gode di buona salute, il minimalismo è riservato a pochi irriducibili e resiste solo se firmato da star del design e addolcito da nuove coloriture e da nuovi materiali soft, come il sughero. S’avanza, incontrastato, l’eclettismo che autorizza libertà di pensiero e di segno. Gli stili più diversi convivono, avanguardia e vintage si danno la mano, il romantico domina spargendo fantasie fiorate su abiti e arredi. Echi etnici contaminano moda e design occidentali. I creativi riscoprono le esecuzioni virtuose, le forme bizzarre, in cerca sempre di nuovi stupori. Il design artistico ha esteso la sua influenza oltre le mura delle gallerie, infrangendo i tradizionali codici del buon gusto per stimolare nuove licenze espressive.

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.