Utz, un breve romanzo, l’ultimo di Bruce Chatwin, scritto poco prima della sua morte, quando era già molto malato, racconta la storia di Kaspar Utz, un collezionista cecoslovacco di statuine di porcellana di Meissen, che riesce ad attraversare indenne con la sua collezione, sia l’occupazione nazista, sia il regime comunista. Tra Kaspar e le sue delicate statuine esiste un legame preverso che lo tiene intrappolato sotto i regimi, perché non riesce a abbandonare la sua collezione. Chatwin, che lo incontrò a Praga, dove si era recato per scrivere un articolo sull’imperatore Rodolfo, ne traccia magistralmente il profilo, indagando, con vena malinconica, l’animo del collezionista. Il collezionismo, che sovente degenera in mania, si manifesta nell’accumulo degli oggetti più vari e improbabili, tra questi le figurine sono la categoria più frequente, dai soldatini di stagno, alle bambole di panno lenci, agli animali e agli insetti, in porcellana, ceramica, vetro e, persino, carta. Abbiamo scelto di parlare, non dei collezionisti, ma degli artisti e dei designer che si dedicano oggi alla realizzazione di figurine nei materiali più vari, per segnalare la contemporaneità di questo soggetto artistico.

Cristina Morozzi

Utz, un breve romanzo, l’ultimo di Bruce Chatwin, scritto poco prima della sua morte, quando era già molto malato, racconta la storia di Kaspar Utz, un collezionista cecoslovacco di statuine di porcellana di Meissen, che riesce ad attraversare indenne con la sua collezione, sia l’occupazione nazista, sia il regime comunista. Tra Kaspar e le sue delicate statuine esiste un legame preverso che lo tiene intrappolato sotto i regimi, perché non riesce a abbandonare la sua collezione. Chatwin, che lo incontrò a Praga, dove si era recato per scrivere un articolo sull’imperatore Rodolfo, ne traccia magistralmente il profilo, indagando, con vena malinconica, l’animo del collezionista. Il collezionismo, che sovente degenera in mania, si manifesta nell’accumulo degli oggetti più vari e improbabili, tra questi le figurine sono la categoria più frequente, dai soldatini di stagno, alle bambole di panno lenci, agli animali e agli insetti, in porcellana, ceramica, vetro e, persino, carta. Abbiamo scelto di parlare, non dei collezionisti, ma degli artisti e dei designer che si dedicano oggi alla realizzazione di figurine nei materiali più vari, per segnalare la contemporaneità di questo soggetto artistico.

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.