La moda ha i suoi corsi e ricorsi. Lo stesso si potrebbe dire per l’interior design. Negli ultimi anni le linee pulite, i toni chiari e il generale minimalismo stanno lasciando sempre più spazio al recupero di modalità di progettare che potremmo definire “old fashioned”. Decorativismo e finiture materiche vengono affiancate al recupero di forme d’antan che, viste con occhio nuovo, diventano quanto mai attuali. Meraviglioso esempio del “fascino di un tempo” è l’Hôtel Providence a Parigi. Situato in un palazzo Haussmanniano del 1854 completamente ristrutturato su progetto di Philippe Medioni, l’albergo si affaccia su una graziosa strada a ciottoli e su una raccolta piazzetta, dove sono stati sistemati dei tavolini.

Al piano terra, un ambiente unico senza pareti o divisioni nette, ci sono un cocktail bar, un bistrot e la reception. Le 18 stanze sono disposte nei sei piani dell’elegante edificio. Ogni camera è trattata come fosse un pied-a-terre, un piccolo appartamento borghese dotato di ogni comfort. Non manca neppure un piccolo mobile bar con distillati, shaker e ricettario con istruzioni per miscelare un ottimo drink. Velluti, tappezzerie riccamente decorate, ricercate suppellettili e una cura quasi maniacale dei dettagli hanno già reso l’Hôtel Providence una delle mete più amate dai viaggiatori e dai parisien.

DOVE: 90 Rue René Boulanger, 75010 Paris, Francia

La moda ha i suoi corsi e ricorsi. Lo stesso si potrebbe dire per l’interior design. Negli ultimi anni le linee pulite, i toni chiari e il generale minimalismo stanno lasciando sempre più spazio al recupero di modalità di progettare che potremmo definire “old fashioned”. Decorativismo e finiture materiche vengono affiancate al recupero di forme d’antan che, viste con occhio nuovo, diventano quanto mai attuali. Meraviglioso esempio del “fascino di un tempo” è l’Hôtel Providence a Parigi. Situato in un palazzo Haussmanniano del 1854 completamente ristrutturato su progetto di Philippe Medioni, l’albergo si affaccia su una graziosa strada a ciottoli e su una raccolta piazzetta, dove sono stati sistemati dei tavolini. Al piano terra, un ambiente unico senza pareti o divisioni nette, ci sono un cocktail bar, un bistrot e la reception. Le 18 stanze sono disposte nei sei piani dell’elegante edificio. Ogni camera è trattata come fosse un pied-a-terre, un piccolo appartamento borghese dotato di ogni comfort. Non manca neppure un piccolo mobile bar con distillati, shaker e ricettario con istruzioni per miscelare un ottimo drink. Velluti, tappezzerie riccamente decorate, ricercate suppellettili e una cura quasi maniacale dei dettagli hanno già reso l’Hôtel Providence una delle mete più amate dai viaggiatori e dai parisien.

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.