A Londra estate vuol dire Serpentine Pavilion.
Per la sedicesima volta quest’anno nel Kensington Gardens, a pochi passi dalla Serpentine Gallery, sorge un padiglione temporaneo che ospiterà fino al 9 ottobre un caffè (gestito da Harrods), attività per le famiglie e il programma di performance artistiche e musical Park Nights. Dopo nomi del calibro di Zaha Hadid (2000), Oscar Niemeyer (2003), Frank Gehry (2008), Herzog & De Meuron con Ai Weiwei (2012) è ora la volta di BIG Bjarke Ingels Group. BIG ha pensato a un pavilion costruito con quello che può essere considerato l’elemento base dell’architettura: il muro di mattoni.

L’edificio è composto da grandi blocchi cavi da 40×50 cm in fibra di vetro fissati uno sull’altro che danno vita a due superfici arcuate unite nella parte più alta della struttura, formando una “caverna” interna accessibile da entrambi i lati. Concettualmente, il Serpentine Pavilion 2016 gioca sull’ossimorico accostamento di concetti generalmente inconciliabili: è una forma libera ma rigorosa, modulare seppur scultorea, è ortogonale e organico. Curvo come una collina e candido come la neve, il padiglione è affiancato da quattro Summer Houses, altre strutture temporanee che completano il programma di architettura dell’istituzione e “abiteranno” il parco per l’intera stagione.

DOVE: Kensington Gardens, London W2 3XA, Regno Unito

A Londra estate vuol dire Serpentine Pavilion.

Per la sedicesima volta quest’anno nel Kensington Gardens, a pochi passi dalla Serpentine Gallery, sorge un padiglione temporaneo che ospiterà fino al 9 ottobre un caffè (gestito da Harrods), attività per le famiglie e il programma di performance artistiche e musical Park Nights. Dopo nomi del calibro di Zaha Hadid (2000), Oscar Niemeyer (2003), Frank Gehry (2008), Herzog & De Meuron con Ai Weiwei (2012) è ora la volta di BIG Bjarke Ingels Group.

BIG ha pensato a un pavilion costruito con quello che può essere considerato l’elemento base dell’architettura: il muro di mattoni. L’edificio è composto da grandi blocchi cavi da 40×50 cm in fibra di vetro fissati uno sull’altro che danno vita a due superfici arcuate unite nella parte più alta della struttura, formando una “caverna” interna accessibile da entrambi i lati. Concettualmente, il Serpentine Pavilion 2016 gioca sull’ossimorico accostamento di concetti generalmente inconciliabili: è una forma libera ma rigorosa, modulare seppur scultorea, è ortogonale e organico. Curvo come una collina e candido come la neve, il padiglione è affiancato da quattro Summer Houses, altre strutture temporanee che completano il programma di architettura dell’istituzione e “abiteranno” il parco per l’intera stagione.

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.