An underwater, bamboo abyss
1 September 2016
4 December 2014
Lanzavecchia+Wai, duo di designer, costituito da Francesca Lanzavecchia, laurea in product design al Politecnico di Milano e Hunn Wai, studi di industrial design all’Università di Singapore, hanno iniziato la loro collaborazione a Eindhoven in Olanda, dove ambedue si sono diplomati alla locale Design Academy sotto la direzione di Gijs Bakker, co- fondatore del gruppo Droog design. Dopo un esordio di tipo artistico, nel 2010 al fuori Salone di Ventura Lambrate, con la collezione di arredi in lycra elastica “Serie Spaziale” e collaborazioni con gallerie, come la romana Secondome per cui nel 2013 hanno creato un dondolo a due posti, il loro impegno sta prendendo una direzione decisamente più industriale con un progetto di interior per elicottero Stream-AW169 VIP presentato nel novembre 2014 all’Air Show China che dal 1996 si svolge con successo nella città Zhuhai.
Lanzavecchia+Wai, duo di designer, costituito da Francesca Lanzavecchia, laurea in product design al Politecnico di Milano e Hunn Wai, studi di industrial design all’Università di Singapore, hanno iniziato la loro collaborazione a Eindhoven in Olanda, dove ambedue si sono diplomati alla locale Design Academy sotto la direzione di Gijs Bakker, co- fondatore del gruppo Droog design. Dopo un esordio di tipo artistico, nel 2010 al fuori Salone di Ventura Lambrate, con la collezione di arredi in lycra elastica “Serie Spaziale” e collaborazioni con gallerie, come la romana Secondome per cui nel 2013 hanno creato un dondolo a due posti, il loro impegno sta prendendo una direzione decisamente più industriale con un progetto di interior per elicottero Stream-AW169 VIP presentato nel novembre 2014 all’Air Show China che dal 1996 si svolge con successo nella città Zhuhai.
The Moodboarders is a glance into the design world, which, in all of its facets, captures the extraordinary even within the routine. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick-up on budding trends, emerging talents and neglected aesthetics. Instead of essays, we use brief tales to tune into the rhythm of our world. We travelled for a year without stopping, and seeing as the memory of this journey has not faded, we have chosen to edit a printed copy. We eliminated anything episodic, ephemeral or fading, maintaining a variety of articles that flow, without losing the element of surprise, the events caught taking place, and the creations having just bloomed.