garden design in Italy

È tipicamente italiano l’atteggiamento esterofilo e, devo ammettere che, quando Cristina Morozzi mi ha comunicato il titolo di questo numero di The Moodboarders, anche i miei neuroni si sono mobilitati in massa verso il non-italiano. Eppure quel nazionalismo latente che, a dispetto dei disagi politici e culturali del Paese, occupa ancora una buona quota del mio cuore, mi ha riportato a uno dei luoghi più affascinanti della mia infanzia. Il Giardino di Ninfa (nel basso Lazio) è un tesoro di garden design naturale al punto che il New York Times lo ha eletto “il più bello e romantico del mondo”. Progettato come “hortus conclusus” da Francesco da Volterra nel XVI secolo per volere di Nicolò III Caetani, dopo secoli di trasformazioni politiche e abbandono, a fine Ottocento è stato recuperato e trasformato dagli eredi del Caetani in un giardino in stile anglosassone, con tanto di ruscelli e corsi d’acqua. Tra le rovine della città vecchia vivono oltre 19 varietà di magnolia, betulle, iris acquatici, aceri giapponesi e ciliegi, ma anche avocado, banani e gunnera manicata del Sud America. A tutela dell’equilibrio di questo patrimonio ambientale, gli accessi ai visitatori sono limitati a pochi giorni l’anno…vale la pena segnarli in agenda.

Ruins of the old city
hortus conclusus citazione
Wood bridge in Ninfa's garden
Panoramical view of Ninfa's garden

È tipicamente italiano l’atteggiamento esterofilo e, devo ammettere che, quando Cristina Morozzi mi ha comunicato il titolo di questo numero di The Moodboarders, anche i miei neuroni si sono mobilitati in massa verso il non-italiano. Eppure quel nazionalismo latente che, a dispetto dei disagi politici e culturali del Paese, occupa ancora una buona quota del mio cuore, mi ha riportato a uno dei luoghi più affascinanti della mia infanzia. Il Giardino di Ninfa (nel basso Lazio) è un tesoro di garden design naturale al punto che il New York Times lo ha eletto “il più bello e romantico del mondo”. Progettato come “hortus conclusus” da Francesco da Volterra nel XVI secolo per volere di Nicolò III Caetani, dopo secoli di trasformazioni politiche e abbandono, a fine Ottocento è stato recuperato e trasformato dagli eredi del Caetani in un giardino in stile anglosassone, con tanto di ruscelli e corsi d’acqua. Tra le rovine della città vecchia vivono oltre 19 varietà di magnolia, betulle, iris acquatici, aceri giapponesi e ciliegi, ma anche avocado, banani e gunnera manicata del Sud America. A tutela dell’equilibrio di questo patrimonio ambientale, gli accessi ai visitatori sono limitati a pochi giorni l’anno…vale la pena segnarli in agenda.

Back to table of contents of "Design vegetale"
Close
Go top

The Moodboarders is a glance into the design world, which, in all of its facets, captures the extraordinary even within the routine. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick-up on budding trends, emerging talents and neglected aesthetics. Instead of essays, we use brief tales to tune into the rhythm of our world. We travelled for a year without stopping, and seeing as the memory of this journey has not faded, we have chosen to edit a printed copy. We eliminated anything episodic, ephemeral or fading, maintaining a variety of articles that flow, without losing the element of surprise, the events caught taking place, and the creations having just bloomed.