L’inaugurazione della Fondazione Prada in Largo Isarco a Milano, il 2 maggio 2015, con la mostra “Serial Classic” curata da Salvatore Settis, invita a ripensare, sulla falsariga di quanto ha dichiarato Settis, “l’arte classica come un’arte politica per la città e per i cittadini, quindi non unica, ma seriale, costituita da multipli”. L’illuminata introduzione di Settis alla mostra inaugurale della Fondazione, magistralmente allestita dallo studio OMA, insegna a considerare le copie complementari agli originali, inaugurando un nuovo punto di vista sull’arte classica, ribadito da Miuccia Prada che ritiene la mostra “Serial Classic” un gesto di tipo politico.

Poiché le mostre servono a far pensare, questa, introducendo il classico nel recinto invalicabile del contemporaneo, sollecita a affrontare in modo inedito la creatività. Grazie alla Fondazione Prada, complesso architettonicamente e artisticamente impareggiabile, Milano ha un motivo migliore dell’Expo per essere visitata.

DOVE: Largo Isarco, Milano

L’inaugurazione della Fondazione Prada in Largo Isarco a Milano, il 2 maggio 2015, con la mostra “Serial Classic” curata da Salvatore Settis, invita a ripensare, sulla falsariga di quanto ha dichiarato Settis, “l’arte classica come un’arte politica per la città e per i cittadini, quindi non unica, ma seriale, costituita da multipli”. L’illuminata introduzione di Settis alla mostra inaugurale della Fondazione, magistralmente allestita dallo studio OMA, insegna a considerare le copie complementari agli originali, inaugurando un nuovo punto di vista sull’arte classica, ribadito da Miuccia Prada che ritiene la mostra “Serial Classic” un gesto di tipo politico.
Poiché le mostre servono a far pensare, questa, introducendo il classico nel recinto invalicabile del contemporaneo, sollecita a affrontare in modo inedito la creatività. Grazie alla Fondazione Prada, complesso architettonicamente e artisticamente impareggiabile, Milano ha un motivo migliore dell’Expo per essere visitata.
DOVE: Largo Isarco, Milano

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.