La prolifica artista portoghese Joana Vasconcelos riesce sempre a stupire. Dopo aver scandalizzato la critica alla Biennale di Venezia del 2005, curata dalla spagnola Rosa Martinez, con il suo tradizionale lampadario da soffitto appeso nella sala d’ingresso dell’Arsenale realizzato con 25.000 assorbenti interni femminili al posto dei classici cristalli, quest’anno ritorna alla Biennale veneziana con l’installazione “Il giardino dell’Eden”, sponsorizzata da Swatch.

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All’interno di un padiglione gonfiabile argentato Joana ha realizzato un tappeto di fiori luminosi policromi che emergono da cilindri neri. Come in natura, la fioritura palpita, quasi fosse agitata da un vento primaverile. La magia dell’opera è accentuata dai suoni, provenienti dall’ondeggiare dei fiori, che compongono una sincronica colonna sonora creta da Jonas Runa. L’opera si propone di dimostrare come la tecnologia possa competere con la natura nel creare bellezza e stupore.

DOVE: La Biennale di Venezia – Giardini, Sestiere Castello, 30122 Venezia

La prolifica artista portoghese Joana Vasconcelos riesce sempre a stupire. Dopo aver scandalizzato la critica alla Biennale di Venezia del 2005, curata dalla spagnola Rosa Martinez, con il suo tradizionale lampadario da soffitto appeso nella sala d’ingresso dell’Arsenale realizzato con 25.000 assorbenti interni femminili al posto dei classici cristalli, quest’anno ritorna alla Biennale veneziana con l’installazione “Il giardino dell’Eden”, sponsorizzata da Swatch.
All’interno di un padiglione gonfiabile argentato Joana ha realizzato un tappeto di fiori luminosi policromi che emergono da cilindri neri. Come in natura, la fioritura palpita, quasi fosse agitata da un vento primaverile. La magia dell’opera è accentuata dai suoni, provenienti dall’ondeggiare dei fiori, che compongono una sincronica colonna sonora creta da Jonas Runa. L’opera si propone di dimostrare come la tecnologia possa competere con la natura nel creare bellezza e stupore.
DOVE: La Biennale di Venezia – Giardini, Sestiere Castello, 30122 Venezia

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.