A Kuala Lumpur, un lotto di terreno nella China Town locale ritorna a nuova vita grazie all’apertura dell’accogliente Lantern Hotel. In passato il sito era occupato da un vecchio emporio, demolito e sostituito in tempi più recenti da un palazzo multipiano. L’edificio, completamente differente dall’intorno, è stato oggi ristrutturato e riconvertito in albergo su progetto dello studio ZLGdesign. I lavori si sono concentrati soprattutto sull’apertura di un vasto spazio vuoto centrale, utile per la circolazione di luce e aria naturali, e sulla ridefinizione estetica della facciata.

Le persiane che chiudono le finestre sono state realizzate artigianalmente secondo la tradizione locale.

Il Lantern Hotel è divenuto – proprio grazie al suo insolito fronte su strada – il landmark della zona. In armonia con il “trambusto” che caratterizza il quartiere l’edificio è stato “vestito” con una pelle tridimensionale di mattoni. Il pattern è interrotto solo dalle persiane delle camere, realizzate artigianalmente con legno di recupero secondo l’uso locale. All’interno del Lantern Hotel ci sono due anime che convivono in armonia: la prima più tradizionale è rappresentata dai muri in laterizio riportati a vista, la seconda più contemporanea è esemplificata dalle essenziali pareti di cemento. Una perfetta sintesi di stili.

La facciata su strada del Lantern Hotel è risolta con una “pelle” tridimensionale in mattoni.
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Gli interni dell’edificio sono stati sventrati per ricavare una grande area vuota centrale, ideale come pozzo di luce e per garantire il naturale ricambio dell’aria.
All’interno, parte dei mattoni sono stati riportati a vista per richiamare il lavoro eseguito in facciata.
All’interno sono pochissimi i materiali utilizzati: legno per pavimenti e arredi, cemento, mattoni e piastrelle di cotto per le aree esterne.
Oltre alle camere e alla reception (situata al secondo piano) l’hotel dispone di una zona lobby e di una graziosa area colazione.
La struttura ha 49 stanze con bagno privato e 2 dormitori da sei letti ciascuno con servizi in comune.
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Su Petaling Street si affaccia anche il favoloso terrazzo comune.

DOVE: 38, Jalan Petaling, 50000 Kuala Lumpur, Malaysia

A Kuala Lumpur, un lotto di terreno nella China Town locale ritorna a nuova vita grazie all’apertura dell’accogliente Lantern Hotel. In passato il sito era occupato da un vecchio emporio, demolito e sostituito in tempi più recenti da un palazzo multipiano. L’edificio, completamente differente dall’intorno, è stato oggi ristrutturato e riconvertito in albergo su progetto dello studio ZLGdesign. I lavori si sono concentrati soprattutto sull’apertura di un vasto spazio vuoto centrale, utile per la circolazione di luce e aria naturali, e sulla ridefinizione estetica della facciata. Il Lantern Hotel è divenuto – proprio grazie al suo insolito fronte su strada – il landmark della zona. In armonia con il “trambusto” che caratterizza il quartiere l’edificio è stato “vestito” con una pelle tridimensionale di mattoni. Il pattern è interrotto solo dalle persiane delle camere, realizzate artigianalmente con legno di recupero secondo l’uso locale. All’interno del Lantern Hotel ci sono due anime che convivono in armonia: la prima più tradizionale è rappresentata dai muri in laterizio riportati a vista, la seconda più contemporanea è esemplificata dalle essenziali pareti di cemento. Una perfetta sintesi di stili.

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.