Nello storico palazzo Bocconi di Corso Venezia, tra specchi e dorature, LVMH ha messo magistralmente in scena la nuova edizione dei suoi oggetti nomadi. Fedele alla sua specializzazione nel viaggio, la maison del lusso francese ha chiamato un manipolo di designer internazionali a creare nuovi pezzi per la sua storica collezione di mobili da viaggio, che debutta agli esordi del marchio con i bauli scrittorio, le cappelliere doccia… Tra i progetti, tutti realizzati in cuoio, lo sgabello pieghevole di Patricia Urquiola, la poltroncina pieghevole di Maarten Baas, l’amaca in cuoio intrecciato e lo sgabello/cartella di Atelier Oi, la poltroncina corolla di Raw Edges che si apre come un boccio, la lampada portatile a fisarmonica di Gwenael Nicolas.

Nello storico palazzo Bocconi di Corso Venezia, tra specchi e dorature, LVMH ha messo magistralmente in scena la nuova edizione dei suoi oggetti nomadi. Fedele alla sua specializzazione nel viaggio, la maison del lusso francese ha chiamato un manipolo di designer internazionali a creare nuovi pezzi per la sua storica collezione di mobili da viaggio, che debutta agli esordi del marchio con i bauli scrittorio, le cappelliere doccia… Tra i progetti, tutti realizzati in cuoio, lo sgabello pieghevole di Patricia Urquiola, la poltroncina pieghevole di Maarten Baas, l’amaca in cuoio intrecciato e lo sgabello/cartella di Atelier Oi, la poltroncina corolla di Raw Edges che si apre come un boccio, la lampada portatile a fisarmonica di Gwenael Nicolas.

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.