La serie di divani e tavoli creati da Zaha Hadid per aziende di settore, quali Edra, Sawaya&Moroni, B&B, Established&Sons e gallerie di design artistico, come la galleria di David Gill a Londra, è nutrita di esemplari straordinari. Al di là delle analogie tra il suo design e le sue opere architettoniche, e della coerenza espressiva che ha sempre contraddistinto il suo lavoro nei più diversi settori, il design di Zaha si distingue per la fluidità delle forme, che non ha niente a che vedere con la streamline americana, ispirata dalla velocità delle macchine, ma che, piuttosto, pare parente delle ondulazioni degli sconfinati paesaggi desertici, quasi che le sue opere portino l’impronta delle sue origini. Il design di Zaha è compiuta espressione sia delle estetiche del digitale, in grado di apparire naturali e non solo artificiali, sia della sua capacità di interpretare la natura dei materiali.

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La serie di divani e tavoli creati da Zaha Hadid per aziende di settore, quali Edra, Sawaya&Moroni, B&B, Established&Sons e gallerie di design artistico, come la galleria di David Gill a Londra, è nutrita di esemplari straordinari. Al di là delle analogie tra il suo design e le sue opere architettoniche, e della coerenza espressiva che ha sempre contraddistinto il suo lavoro nei più diversi settori, il design di Zaha si distingue per la fluidità delle forme, che non ha niente a che vedere con la streamline americana, ispirata dalla velocità delle macchine, ma che, piuttosto, pare parente delle ondulazioni degli sconfinati paesaggi desertici, quasi che le sue opere portino l’impronta delle sue origini. Il design di Zaha è compiuta espressione sia delle estetiche del digitale, in grado di apparire naturali e non solo artificiali, sia della sua capacità di interpretare la natura dei materiali.

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The Moodboarders is a glance into the design world, which, in all of its facets, captures the extraordinary even within the routine. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick-up on budding trends, emerging talents and neglected aesthetics. Instead of essays, we use brief tales to tune into the rhythm of our world. We travelled for a year without stopping, and seeing as the memory of this journey has not faded, we have chosen to edit a printed copy. We eliminated anything episodic, ephemeral or fading, maintaining a variety of articles that flow, without losing the element of surprise, the events caught taking place, and the creations having just bloomed.